Sordomuto
La coesione con il proprio ambiente circostante caratterizza il “sordomuto”, dove i rami degli alberi trovano nelle linee delle mani, nelle sopracciglia, nel seto nasale, negli zigomi, nel mento e nell’orecchio la corrispondenza della propria forma e pare, come se l’uno emergesse dall’altro senza alcuna limitazione.
L’obiettivo è trasmettere in via diretta l’esistenza di un uomo semplice attraverso mezzi artistici altrettanto modesti. Un'unica gracile linea bianca rappresenta la bocca, mentre le mani gesticolanti sono il suo collegamento con l’universo.
La mimica rappresenta la primaria forma di comunicazione fra i protagonisti delle opere di Werner Berg. Il fatto che il gesto, come tale, giochi un ruolo quantitativamente subordinato, nonostante venga già drasticamente utilizzato da Werner Berg, affiora dall’angosciosa forma di immagine utilizzata, che contiene chiari parallelismi con la fotografia del periodo bellico. La raffigurazione delle figure nella loro totalità è marginale. Esse sono poste prevalentemente in uno spazio piatto, mentre la loro area d’azione riduce al minimo il riquadro dell’opera. La loro forma radicale ruba il loro stesso spazio d’azione, in alte parole, non consente nessun altra manovra al di fuori di quella che stanno già compiendo. Utilizzando i mezzi della grammatica pittorica, Werner Berg blocca l’inevitabilità e nega qualsiasi alternativa alle azioni, essendo quest’ultime ancora in fase di compimento da parte delle figure che l’artista sta utilizzando. Anche nel caso non ci sia nessun gesto in atto, non c’è alcuna chiara pressione esterna che le possa ostacolare. La conversazione tra le figure rappresenta un’eccezione; il silenzio è il grado che precede l’impossibilità ad esprimersi. Ciò che vogliono trasmettere si pone direttamente in primo piano, mentre l’assenza del linguaggio e l’ammutolirsi sono compensati da un potenziale mimico superiore. Cambiano dunque il canale di comunicazione.